La scuola nella città, la città nella scuola
Un augurio speciale a tutte le bambine e i bambini, ai ragazzi e alle ragazze napoletani che stanno iniziando la scuola!
Che sia un anno in presenza, di confronto visivo, di incontro vero. Un anno di conoscenza, di risate, di sport e attività ludiche e creative oltre che di studio teorico.
Che sia un anno senza paura e senza solitudine. Che sia un anno di forza, di riscatto e di gioia.
Un anno di crescita e di rinascita!
In occasione dell’inizio di questo anno voglio condividere con tutti e tutte voi alcune riflessioni che ho fatto durante l’assemblea pubblica sulla Scuola, che si è svolta sotto la Galleria Principe, organizzata da Prossima Napoli, cui sono intervenuta.
Sono stata felice di vedere dei giovani che si interrogano sulle politiche per i cittadini al di fuori della politica, che chiedono il conto e che fanno le pulci ai politici quando necessario.
Peccato che uno dei candidati sindaco del centro sinistra, l’ex rettore della Federico II, pure lui invitato all’iniziativa, abbia deciso di non esserci, continuando a rifiutare confronti pubblici, anche su un tema importante e urgente come la scuola. E il giorno successivo all’assemblea, aperta ovviamente a tutta la città, si scopre che Gateano Manfredi preferisce, invece, parlare di scuola a porte chiuse, in un incontro organizzato in un luogo privato, pubblicizzato da una locandina dove compare un solo altro nome oltre il suo, quello dell’assessora regionale Lucia Fortini.
La Scuola è un tema fondamentale per la crescita e il benessere delle nuove generazioni, ma sembra divenuto particolarmente centrale nel dibattito pubblico e politico nel tempo emergenziale della Pandemia.
All’incontro è intervenuta Annamaria Palmieri, assessora all’istruzione che ha sempre dimostrato con i fatti competenza e sensibilità. Un’amica e una collega con la quale abbiamo lavorato sodo e in sinergia per il bene delle giovani generazioni e che con fierezza può dire: ‘Abbiamo fatto’ e non ‘Faremmo’.
Abbiamo portato i servizi per la prima infanzia da 35 a 76, abbiamo moltiplicato le educative territoriali e messo al centro la vita dei bambini e dei ragazzi anche dopo l’orario scolastico.
Tanto ancora va fatto, soprattutto in seguito alla Pandemia.
Danni incredibili sui ragazzi e che solo gli insegnanti e i genitori possono intuire e che vedremo solo in futuro sono stati determinati dalla chiusura delle scuole per la pandemia e dalla dad.
Durante la pandemia i sindaci sono stati esautorati, apprendevamo delle scelte dai media.
I bambini e le bambine sono stati vittime dell’incompetenza di una politica demagogica e obsoleta e delle carenze della sanità pubblica regionale.
La Pandemia ci ha insegnato che dobbiamo mettere in campo un lavoro che non sia emergenziale ma che deve essere quotidiano.
Un lavoro con il Governo centrale per fare riconoscere i servizi per l’infanzia e l’adolescenza come essenziali. Perché nessun bambino e nessuna bambina venga escluso soprattutto al sud dove la percentuale di famiglie sotto la soglia di povertà non può sostenere le spese per la scuola.
Un lavoro sull’edilizia grazie all’investimento straordinario che sarà possibile con il Pnrr.
Un lavoro per assicurare il diritto al tasporto scolastico per tutte le bambine e i bambini e per assicurare il diritto alla dignità e alla continuità del lavoro alle autiste e agli autisti.
Si deve contenuare il lavoro già iniziato di stretta collaborazione con i territori perché tutta la città diventi palcoscenico dei diritti dei ragazzi con spazi educativi diffusi e un arredo urbano che tenga conto delle giovani generazioni.
I ragazzi sono perfetti, sono gli adulti che mortificano le giovani generazioni.
Siamo al lavoro per ribaltare questa storia.
Siamo forti della nostra faccia pulita, della trasparenza e della legalità che rappresentiamo rimboccandoci le maniche ogni giorno.
Siamo forti di candidati credibili competenti sul tema dell’infanzia e della scuola.
Siamo al lavoro forti dell’esperienza di 8 anni di amministrazione, forti dell’esperienza attiva di Potere al Popolo, forti di tanti giovani 20/30 che già sono in gioco come ricercatori, imprenditori, studiosi, insegnanti protagonisti del presente e del futuro.