Targa alla memoria di Fabio De Pandi
Quante volte avete sentito che le mafie proteggono donne e bambini e assicurano welfare là dove lo Stato non arriva. Che danno da mangiare alla gente, che proteggono i territori (come disse una consigliera leghista siciliana). Tutte bugie! La verità è che le mafie non guardano in faccia a nessuno. Sono parassiti, divorano e distruggono territori, economie, vite, vite di ogni età e sesso.
Vite come quella di Fabio De Pandi, che di anni ne aveva 11 quando venne ammazzato. Oggi, in via Nuova Pizzofalcone all’incrocio con Gennaro Serra, abbiamo posizionato la targa con il QR code che ricorda la sua storia, la storia di un bambino vittima innocente di camorra, coinvolto in uno scontro a fuoco tra clan rivali al Rione Traiano il 21 luglio del 1991.
Una targa che ricorda i suoi sorrisi, quei sorrisi spenti troppo presto e per un motivo troppo stupido. In memoria di quel sorriso e di tanti altri noi continueremo a batterci per i sorrisi dei nostri bambini. Sorrisi che vanno coltivati, incoraggiati, incorniciati. Una comunità civile si misura anche così: dai sorrisi negati. Le istituzioni devono lottare per assicurare ai bambini il diritto al sorriso, il diritto all’infanzia. Noi faremo la nostra parte, anche per i loro figli. Ci sono bambini e bambine che respirano la camorra già nella pancia della mamma.
Perciò tutta la comunità civile deve prendersi carico di loro come fossero tutti propri figli.Voglio creare l’anagrafe dell’infanzia a rischio e l’adozione sociale, strumenti per accogliere e sostenere figli e famiglie includendoli in servizi sociali, educativi, ludici e psicologi di prossimità che vanno assolutamente moltiplicati.
Insieme a me hanno partecipato l’avvocato Domenico Ciruzzi in rappresentanza della Fondazione Polis, il presidente della I Municipalità, Francesco de Giovanni, i genitori e tutta la famiglia Pandi che si sono sempre impegnati per tenere viva la memoria di Fabio.
Con Francesco Carignani e Antonella la Porta promotori con me dell’iniziativa.