Coprogettare con le nuove generazioni
Un modo innovativo di intendere le politiche giovanili.
Qual era il problema
Negli anni passati gli enti locali disponevano di una quota di trasferimenti statali destinata alle Politiche Giovanili e di quote dei propri bilanci ad esse dedicati. Con queste risorse il personale appartenente alla pianta organica dell’ente organizzava direttamente attività nei Centri giovanili, aperti dal lunedì al venerdì in orari d’ufficio, e altre venivano finanziate su proposta di associazioni giovanili e socioculturali che operavano all’interno dei Centri.
Con la netta diminuzione dei trasferimenti statali agli enti locali si è fortemente ridotta la disponibilità di risorse a favore dei Comuni per le Politiche Giovanili.
Inoltre, con il blocco del turn over deciso dal Governo centrale e il pensionamento di molti dipendenti, i Centri si sono ritrovati a essere gradualmente sguarniti di capitale umano.
Abbiamo quindi lavorato per eliminare le criticità organizzative di sempre e quelle legate alla carenza di risorse e di personale.
Le principali criticità:
- Impossibilità di utilizzare i Centri negli orari (dalle 18 alle 24) e nei giorni (sabato, domenica e festivi) più richiesti dall’utenza primaria di queste strutture: i giovani di età compresa fra i 16 e i 35 anni.
- Necessità di rendere accessibili, chiare e uniformi le modalità di fruizione dei Centri da parte delle tante associazioni giovanili e dei gruppi informali che chiedevano di poter disporre di spazi in cui sviluppare attività creative e iniziative aperte alla città.
- Necessità di non far vivere queste realtà come strutture isolate ma come corpo unico, la cui “messa in rete” divenisse anche uno strumento di osmosi fra vari quartieri della città.
- Radicamento dei Centri in città, puntando ad aprire nuove strutture deputate alle Politiche Giovanili nel maggior numero possibile di quartieri.
Stimolare il tessuto associativo a reperire risorse concorrendo a bandi nazionali ed europei con proprie progettazioni.
Diventano sempre più importanti per il funzionamento del servizio le risorse a cui è possibile accedere attraverso bandi e avvisi pubblicati da altri enti pubblici. Nasce quindi l’esigenza di migliorare la capacità progettuale del Servizio Giovani e di massimizzare le competenze disponibili sul territorio, allargando il coinvolgimento delle associazioni giovanili.
Cosa abbiamo cambiato
Oggi i Centri giovanili del Comune di Napoli sono utilizzabili 365 giorni l’anno in ogni orario. In alcuni giorni e orari con l’assistenza di personale comunale, in altri con l’assunzione diretta di responsabilità da parte delle associazioni. L’utilizzo di ogni Centro è facilmente richiedibile on line con appositi moduli scaricabili dal portale web istituzionale del Comune. Ogni Centro ha una o più vocazioni particolari, e i ragazzi di tutta la città hanno motivi specifici per muoversi da un quartiere all’altro.
Oggi abbiamo quattro Centri giovanili in più, di cui due in periferia (a Soccavo e a Pianura) di grandi dimensioni, frequentati quotidianamente da centinaia di ragazzi.
Altri due sono in fase di realizzazione. Il competente Servizio Giovani e Pari Opportunità è impegnato a intercettare bandi e finanziamenti dedicati alle Politiche Giovanili, e a seguito di analisi puntuali dei bisogni territoriali, pubblica avvisi pubblici per la costruzione di tavoli di co-progettazione rivolti alle associazioni e agli enti del Terzo Settore della città. Questo meccanismo permette di mantenere una regia pubblica nell’orientamento delle Politiche Giovanili cittadine e nel contempo di coinvolgere un largo numero di associazioni.
Ciò è stato possibile innanzitutto grazie al confronto avvenuto sin dal primo giorno con la nuova governance amministrativa del Servizio Giovani e Pari Opportunità e con gli operatori comunali che avevano “inventato” i Centri. Non esiste costruzione del futuro senza conoscenza e valorizzazione del passato.
Parallelamente, si sono intercettate le associazioni giovanili del territorio attraverso il Registro delle Associazioni Giovanili Comunali, che all’inizio aveva solo 7 iscritti; oggi ne conta quasi 200.
Alla fine di un lungo percorso di partecipazione, si è addivenuti alla proposta alla Giunta, e poi al Consiglio Comunale, di istituzione della Rete dei Centri Giovanili Comunali e di adozione di uno specifico Regolamento per il buon funzionamento dei Centri stessi. Entrambi gli obiettivi sono stati raggiunti con l’adozione della Delibera di Consiglio Comunale n. 33 del 30 giugno 2017.
Nel contempo, attraverso la riorganizzazione del Servizio e la qualità delle progettazioni presentate, si è instaurato un rapporto diretto con alcuni organi statali e nazionali attivi nell’ambito delle Politiche Giovanili: il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale (operante presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri), l’ANCI e l’Agenzia Nazionale Giovani. Per questi importanti organismi il Comune di Napoli e il Servizio Giovani sono diventati nel tempo dei punti di riferimento per il grado di innovazione e di efficienza dimostrato. È stato necessario anche modificare l’organizzazione della macchina comunale, e con la Disposizione del Direttore Generale n. 9 del 6 Marzo 2019 al Servizio Giovani e Pari Opportunità è stata attribuita la seguente funzione: “Assegnazione e gestione dei cespiti ad uso non abitativo relativi alle progettualità proprie dell’Ente e di terzi ammesse a finanziamento da parte del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché dell’Agenzia Nazionale per i Giovani”.
Quale impatto ha prodotto
Gli impatti del cambiamento sono stati molteplici, a partire dall’empowerment delle associazioni giovanili, che hanno via via acquisito consapevolezza della propria capacità di incidere nella definizione degli interventi di politica pubblica e della necessità di co-progettare sia con gli enti pubblici che con altri enti del Terzo Settore.
La co-progettazione è così diventata uno strumento ordinario di lavoro delle associazioni anche in ambiti diversi e per bandi che non riguardano direttamente il Comune di Napoli.
Un altro impatto notevole ha riguardato il miglioramento delle performance dei partenariati nei bandi, che ha consentito al Comune di risultare assegnatario di tutte le possibilità di finanziamento riguardanti le Politiche Giovanili. Inoltre, l’apertura di importanti strutture in quartieri periferici ha rappresentato un modello di rigenerazione urbana e di miglioramento della qualità della vita per le aree interessate, offrendo anche nuove opportunità al settore commerciale.
Altro notevole impatto riguarda il miglioramento delle performance dei partenariati nei bandi che ha consentito al Comune di risultare assegnatario di tutte le possibilità di finanziamento riguardanti le politiche giovanili.
Alcuni Esempi
- Apertura, all’interno del Polifunzionale di Soccavo, del Centro giovanile “Na.Gio.Ja.”, dotato di 20 postazioni di coworking, sale studio, aule polivalenti e spazi per le associazioni, con un’attenzione particolare alle attività rivolte al mondo delle disabilità mentali.
- Apertura del Centro giovanile “Casa della Cultura e dei Giovani” nel quartiere di Pianura, frequentato da centinaia di studenti e dotato di una sala di registrazione pubblica (la prima in città), di un Fab Lab e di una Web Radio.
- Apertura del Polo Giovanile del Parco Ventaglieri, con una forte vocazione per le marginalità sociali.
- Apertura del Centro giovanile “Common Gallery” all’interno della Galleria Principe di Napoli.
- Finanziamento, attraverso un PON Sicurezza, dell’apertura di un nuovo Centro giovanile dedicato all’integrazione attraverso lo sport nel quartiere di Piscinola (Lotto 14b).
- Destinazione d’uso a Centro giovanile e luogo di valorizzazione del Made in Naples dell’ex area mercatale di Sant’Anna di Palazzo, nei Quartieri Spagnoli.
- Realizzazione di sette edizioni della rassegna “Giugno dei Giovani”, che negli anni ha visto la partecipazione di centinaia di associazioni e giovani artisti cittadini.
- Realizzazione di tre edizioni del Premio “Raffaele Pezzuti per l’Arte”, concorso riservato a giovani talenti dell’arte visiva e dedicato alla memoria di Raffaele Pezzuti, giovane artista napoletano morto in circostanze tragiche nel 2002.
- Finanziamento del recupero e potenziamento di 5 spazi pubblici nell’ambito della procedura “Giovani per la Valorizzazione dei Beni Pubblici”, coordinata dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale.
- Crescita delle attività nel Centro giovanile “Peppino Impastato” (Bagnoli) e nella Mediateca Civica “Santa Sofia”.
- Aggiudicazione e realizzazione di svariate progettualità, fra cui:
- Il progetto proposto dal Comune di Napoli per il Programma regionale “Benessere Giovani – Organizziamoci”, che ha consentito di lavorare con 17 associazioni partner e di coinvolgere oltre 2000 ragazzi;
- il progetto “GreenNEETwork” nell’ambito dell’avviso pubblico “ReStart” a valere sul “Fondo per le Politiche Giovanili” stanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’ANCI, che vede capofila il Comune di Napoli, riconosciuto come “buona pratica” a livello nazionale e preso ad esempio e realizzato in altre città italiane; – 3 progetti di Servizio Civile Universale, che consentiranno al Comune di Napoli nel 2021 di selezionare ben 177 giovani volontari.