Valorizzazione del patrimonio comunale – Galleria Principe di Napoli

Uno spazio storico, architettonico e culturale in via di recupero

Qual era il problema

La Galleria Principe di Napoli è sempre stata nella vita della città un progetto “incompiuto”.

Risalgono al 1904 le prime segnalazioni di cittadini che denunciavano lo stato di abbandono della struttura.

Quando nel 2013 abbiamo iniziato a prendercene cura, la maggior parte dei locali situati al suo interno e nell’area dei porticati adiacenti risultavano abbandonati o occupati impropriamente.

Anche gli spazi comuni erano utilizzati in modo non armonico con il vincolo monumentale cui il bene è sottoposto ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Gli stessi lavori di restauro degli stucchi, effettuati intorno al 2010, si sono rilevati mal realizzati, e ciò ha portato a crolli che ci hanno costretto a interrompere il percorso di valorizzazione fino alla messa in sicurezza con un sistema di reti protettive.

Per la Galleria mancava una visione d’insieme destinata a sviluppare specifiche funzioni che legassero il sito alle tante istituzioni culturali presenti nella vasta area cittadina di cui essa costituisce il centro naturale.

Cosa abbiamo cambiato

L’Amministrazione Comunale ha avviato una profonda operazione di riqualificazione del bene lavorando al restauro delle facciate esterne, alla rimozione di molti abusi perpetuati dal 1935 (data degli ultimi rilievi catastali) e alla rimozione di notevoli quantità di rifiuti depositati nei locali presenti in Galleria.

Inoltre, ha dato vita al Centro giovanile “Common Gallery”, rendendolo sede di diverse iniziative culturali, e ha finanziato il progetto degli arredi delle parti comuni della Galleria.

A conclusione di procedure pubbliche, sono stati affidati, fra porticati e spazi interni alla Galleria, vari locali.

Nella Galleria è stato anche realizzato il primo nucleo del Museo della Resistenza, affidato all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (A.N.P.I.). Le realtà private operanti nella Galleria, selezionate tramite procedura a evidenza pubblica, hanno sposato la linea d’azione dell’Amministrazione e si sono consorziate stipulando con il Comune un Accordo di Collaborazione. Tale Accordo ha lo scopo di valorizzare il sito monumentale attraverso una reciproca cooperazione, con la realizzazione di un programma condiviso di eventi aggregativi di alto profilo negli spazi interni alla Galleria e in quelli dell’area dei porticati prospicienti Piazza Museo Nazionale e Via Enrico Pessina, senza che venga in alcun modo pregiudicato l’uso pubblico collettivo del complesso monumentale.

Nel 2013 abbiamo deciso di investire in questo bene, e con la Deliberazione di Giunta n. 994 dell’11 Dicembre 2013 si è approvato il progetto “Common Gallery” dell’Assessorato ai Giovani e alle Politiche Giovanili, ideato con la partecipazione e l’adesione di vari Enti: Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo; Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Napoli e Provincia; Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Accademia di Belle Arti; Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei; Conservatorio di Musica di San Pietro a Majella; Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (A.N.P.I.).
A tale delibera hanno fatto seguito tre diverse procedure a evidenza pubblica per l’assegnazione di diversi locali.
Oggi anche gli spazi comuni sono gestiti grazie a un Accordo di Collaborazione, approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 405 del 24 Novembre 2020, che coinvolge la Rete di imprese formata da varie realtà operanti in Galleria. Sono state individuate risorse per 10 milioni di euro provenienti dal contratto interistituzionale di sviluppo stipulato dal Sindaco Luigi de Magistris a Roma il 3 Dicembre 2020. Le risorse sono destinate al restauro del complesso monumentale.

Quale impatto ha prodotto

Grazie alla sinergia creatasi tra il Comune e vari operatori commerciali privati, è stata tracciata la strada per far rivivere i singoli locali presenti nel complesso monumentale.

Vi sono le risorse per il restauro del bene.

Vi è un soggetto strutturato in grado di costruire insieme all’Amministrazione un programma di eventi culturali negli spazi comuni. Vi è una forte richiesta del mondo del cinema e della cultura di utilizzo del bene come location di produzioni e mostre.

Alcuni Esempi

  • Apertura del Centro giovanile comunale “Common Gallery”.
  • Apertura di una “Bicycle House” e individuazione della Galleria come punto di partenza del “Napoli Bike Festival”.
  • Apertura di uno store della cooperativa “Lazzarelle”.
  • Apertura della Casa della musica classica napoletana “Napulitanata”.
  • Apertura di un caffè e di un laboratorio artigianale.
  • Lavori di restauro in corso da parte dei soggetti assegnatari dei locali.
  • La Galleria location delle serie televisive “L’amica geniale” e “Un posto al Sole”, del film “Napoli velata”, del “Premio Tenco” e di esposizioni artistiche a cura del Museo Acheologico Nazionale.