Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile
Uno strumento di gestione integrata
Qual era il problema
Napoli si è dotata negli anni di diversi strumenti di pianificazione dei trasporti – il Piano comunale dei trasporti, il Programma urbano parcheggi, il Piano della rete stradale primaria, il Piano generale del traffico urbano, il Piano delle 100 stazioni – piani che hanno costituito il riferimento per la progettazione e la realizzazione degli interventi per la mobilità realizzati in questi anni.
Gli strumenti di pianificazione di settore, in linea con le normative tecniche dell’epoca, rispondevano a un approccio per “comparti”, ovvero ciascuno strumento focalizzava l’attenzione solo una parte del sistema di mobilità, tralasciando la quantificazione e l’esigenza del reperimento delle risorse da destinare ai servizi, all’acquisto e al rinnovo delle flotte mezzi e alla manutenzione delle infrastrutture.
Cosa abbiamo cambiato
Abbiamo deciso di cogliere la sfida del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile per pensare ad un nuovo modello di mobilità cittadina. Una mobilità ispirata ai principi della sostenibilità ambientale ed economica, sia in termini di costi di investimento che di gestione.
Un piano di area vasta, fondato sul coinvolgimento dei cittadini e degli stakeholders.
Un piano rivolto non solo alle infrastrutture ma ricco anche di interventi per migliorare la gestione, i servizi e per sensibilizzare i cittadini e orientarne le scelte.
Abbiamo redatto il livello direttore del piano, approvato dalla Giunta Comunale con delibera n.434 del 30 maggio 2016. Abbiamo incaricato un team di progettisti, affiancato da un comitato scientifico, di supportare i servizi tecnici nel percorso partecipato di redazione definitiva del piano e degli strumenti di valutazione ambientale strategica per l’approvazione in Consiglio Comunale.
Ciò è stato possibile innanzitutto grazie al confronto avvenuto sin dal primo giorno con la nuova governance amministrativa del Servizio Giovani e Pari Opportunità e con gli operatori comunali che avevano “inventato” i Centri. Non esiste costruzione del futuro senza conoscenza e valorizzazione del passato.
Quale impatto ha prodotto
Una visione sostenibile della mobilità, meno incentrata sull’uso delle auto, rivolta al trasporto pubblico e alla mobilità attiva.
Le nostre scelte di mobilità mirano a potenziare e integrare tra loro il trasporto metropolitano, la rete tramviaria, la mobilità pedonale e ciclabile, le forme di trasporto a basso impatto ambientale – elettriche e ibride – e la sharing mobility, assecondando così la sempre maggiore propensione delle nuove generazioni alle dinamiche di condivisione.
Efficientare il sistema attuale di mobilità.
Alcuni Esempi
- Per citarne solo alcuni: acquisto nuovi treni della metropolitana, rinnovo della flotta autobus, agevolazioni alle auto elettriche ed ibride, efficientamento degli impianti semaforici, bike sharing e monopattini in sharing, ecc.